venerdì 5 dicembre 2014

Carlo Maver - Tracce d’Africa (2014)

Il flautista, compositore e bandoneonista bolognese realizza il suo terzo e ultimo album, le cui forme di partenza sono quelle del jazz ma lo stile del disco si avvale poi di elementi appartenenti alla cultura musicale del cosiddetto “continente nero”. Fondamentale in questa direzione la presenza della componente etnica, curata ed esaltata dal batterista Roberto Rossi in un modo tutto personale.

Il vero protagonista è però il flauto traverso (Maver), che si impone, ma senza perdere la propria coesione con il contesto, sugli altri strumenti che lo accompagnano: chitarre (Giancarlo Bianchetti), basso elettrico (Davide Garattoni), sax (Achille Succi) ,vibrafono (Pasquale Mirra) e percussioni (Danilo Mineo, Roberto Rossi).

L’esperimento, da parte del compositore, di amalgamare lo stile jazzistico con altre influenze musicali non si ferma però soltanto alla musica africana, in quanto rispetto ad alcune tracce possiamo parlare anche di tango jazz, definito in particolar modo dalla presenza del bandoneon (Maver). Scelta discutibile: troppe pretese rischiano di far allontanare il progetto dallo spirito africano iniziale. In questo senso ricordiamo anche la partecipazione della cantante Silvia Donati che presta la sua voce per l’unica traccia non esclusivamente strumentale dell’album.

Timbricamente e ritmicamente variegato, espressivo e a tratti oserei dire intimistico, ma non sempre dotato di una coerenza interna, il lavoro di Maver è degno comunque di essere ascoltato con attenzione.

Virginia Settesoldi


lunedì 1 dicembre 2014



Nilza Costa live at KIT Café, a very suggestive location next to Rhine river in Dusseldorf, Germany
19th November 2014




With Federico Codicè (Guitar), Pippi Dimonte (Double bass) and Roberto Rossi (Drums)



venerdì 28 novembre 2014


Nilza Costa live at Stary Klasztar in Breslavia, Poland
17th November 2014






Whit Federico Codicè (Guitar), Pippi Demonte (Double bass) and Roberto Rossi (Drums)





giovedì 27 novembre 2014




Nilza Costa live at Galli Theatre Hamburg in Hamburg
14th November 2014




Roberto Rossi (Drums)


Nilza Costa (Voice)

Federico Codicè (Guitar)


Pippi Dimonte (Double bass)





 Watutsi Watutsi (Percussion)





Thanks to Petra Sorge Dos Santos's photos




martedì 11 novembre 2014

Nilza Costa na Ethno Jazz Festivalu!

"Revolution, Rivoluzione, Revoluçao”- to najnowszy album brazylijskiej piosenkarki i autorki tekstów Nilza Costa.

Nilza Costa pochodzi z miejscowości Ondina niedaleko Salvadoru w brazylijskim stanie Bahia, gdzie szczególnie mocno przenikały się kultury napływowych afrykańskich niewolników z tradycjami miejscowych plemion.

Z głębokim „czarnym” głosem, Nilza zaprasza słuchacza do odkrywania przeszłości sięgającej czasów mitów i tradycji kraju, którego ludność poprzez muzykę znalazła drogę do wyzwolenia.

Album charakteryzuje się klasycznymi dźwiękami world music oraz afro jazzu, gdzie afro-brazylijskie korzenie Nilzy wzbogacone zostały światem samby, jazzu, reggae i bluesa.
Piosenki śpiewane są w języku portugalskim, joruba (starożytny język afrykańskich niewolników) i włoskim.

Projekt zrealizowany został z udziałem muzyków jazzowych, między innymi z Boliwii, gdzie powstał album.

Nilza Costa szczególne wsparcie otrzymała od zaprzyjaźnionego gitarzysty Peppe Siracusa a także Giancarlo Bianchetti i Massimo Donno (gitara); Roberto Rossi i Cristian Vistoli (perkusja); Carlo Atti (saksofon altowy); Claudio Cadei (skrzypce), Davide Garattoni (kontrabas), Manuel Dimba Monteiro (perkusja); Gianluca Sia (saksofon sopranowy) i Silvia Donati, Carlotta Monti i Francesca Biancoli (vocal).

Na scenie podczas koncertu artystce towarzyszą:
Roberto Rossi - perkusja
Federico Códice – gitara
Pippi Dimonte – kontrabas


17.11.14 godz.20.00
Klub Muzyczny Stary Klasztor
ul. Purkyniego 1, Wrocław



Ethno Jazz Festival – Muzyka Świata w Starym Klasztorze
NILZA COSTA (Brazylia) - koncert promujący płytę „”Revolution, Rivoluzione, Revoluçao”
bilety: 35 zł – miejsca siedzące, 25 zł – wejściówki (studenci i uczniowie)


Bilety dostępne w sieci salonów Empik i MediaMarkt w całej Polsce oraz w serwisach:
www.biletin.pl, www.ticketpro.pl, www.ebilet.pl, www.eventim.pl, www.biletynarock.pl
rezerwacje: bilety@o2.pl

Nilza Costa live in Germany!


Nilza Costa präsentiert Debüt-Album am 13./16.11






Nilza Costa präsentiert ihr Debüt-Album „Revolution, Rivoluzione, Revolução“

[ Stilistik: World Music - Afro Jazz ]


Revolution, Rivoluzione, Revolucao, Debut-Album von Nilza Costa, ist eine Reise, die von den Urspruengen der Singer/-Songwriterin ausgeht, die in Salvador, Bahia, geboren wurde und uns von einem mystischen Brasilien erzaehlt. Ihre “schwarze” Stimme laesst den Hoerer eine Vergangenheit entdecken, verknuepft mit den Mythen und Traditionen eines Volkes, das durch die Musik den Weg zur Emanzipation fand. Nilza interpretiert diese Spannung, indem sie diese in eine Metapher umwandelt, die alle Menschen betrifft und in der Revolution die richtige Antwort findet. Ein Album aus reiner World Music und Afro Jazz; die Wurzeln der afro-brasilianischen Nilza, vermischt mit Samba, Jazz, Reggae und Blues, erinnern an Licht und Schatten des Dschungels.



Viele Kuenstler aus der Region Bolognas nehmen daran teil: Gitarristen wie Giancarlo Bianchetti, Peppe Siracusa und Massimo Donna, Percussionisten wie Roberto Rossi und Cristian Vistoli, am Altsaxophon Carlo Atti, Geige spielt Claudio Cadei, Davide Garattoni den Kontrabass, Manuel Dimba Monteiro ist am Schlagzeug, am Sopransaxophon Gianluca Sia, Choristinnen sind Silvia Donati, Carlotta Monti und Francesca Biancoli.



Bei Live-Auftritten besteht die Besetzung von Nilza Costa aus:

Roberto Rossi, Schlagzeug | Federico Codice, Gitarre | Pippi Dimonte, Kontrabass




Deutschland-Termine 2014:

13.11.2014 Kultstätte Keller, Berlin| http://on.fb.me/1vDJY0l

14.11.2014 Galli Theater, Hamburg| http://galli-hamburg.de/

16.11.2014 Hangar49, Berlin| http://hangar49.de/

18.11.2014 Räuber & Rebellen, Recklinghausen| http://raeuberundrebellen.de/

19.11.2014 KitCafè, Düsseldorf| http://kit-cafe.com

20.11.2014 Mampf, Frankfurt| http://mampf-jazz.de



/// Artist Website: http://www.nilzacosta.com

/// Album @ Bandcamp: https://nilzacosta.bandcamp.com


Credits to:


mercoledì 5 novembre 2014

PIPPI DIMONTE & OVERCROWDED DUO MORNING SESSION (RECENSIONE)


Anno: 2014
Etichetta: SoundLab/Fono Fabrique
Distribuzione: SoundLab/Fono Fabrique
Genere: Jazz Funk Strumentale


Tracklist:
1. Mama’s Walk
2. Bananology
3. White Room
4. Groovin’ Down
5. Coffee Break
6. Wooood #1
7. Wooood #2


Pippi Dimonte & Overcrowded Duo ci propongono il loro album Morning Session uscito per SoundLab/Fono Fabrique, neonata etichetta bolognese. Raramente mi sono trovato in difficoltà a iniziare un discorso chiaro e conciso per definire al meglio l’anima di una band e della musica proposta, ma in questo caso devo ammettere di essermi imbattuto in una piccola perla.


Venti minuti di Arte, quella con la A maiuscola che ti rapisce e ti entra nel profondo sin dal primo ascolto a partire dal primo singolo estratto Mama’s Walk (ascolta qui), in un turbinio di atmosfere e sensazioni che solo l’eleganza del jazz e il ritmo del funky possono darti, abbinati a una notevole tecnica e un’ottima produzione.


Album come questi hanno la forza di regalarti un sorriso e di farti capire come la passione per ciò che ami alimenti ogni giorno la tua vita.


PIPPI DIMONTE & OVERCROWDED DUO
Gli Overcrowded Duo , la band creata da Nicola Benetti (batteria) e Alessandro De Lorenzi (chitarra), sono attivi sulla scena musicale emiliana dal 2010. Nel 2012 incontrano il bassista/contrabbassista Pippi Dimonte col quale nasce subito una profonda amicizia e grande intesa musicale. Con questa nuova formazione si intensifica notevolmente l’attività live della band che ormai si afferma nella scena funky bolognese.


Nel dicembre 2013 decidono di incidere un album interamente composto da inediti scritti e arrangiati da Pippi Dimonte, e così si ritrovano nello scorso gennaio negli studi del Sound Lab. L’interesse e 
l’esigenza primaria per questo lavoro era quello di rendere il sound del disco il più fedele possibile al mood che il trio riesce a ricreare sul palco, perciò le registrazioni avvengono tutte in presa diretta, senza artificiosità, in un unica seduta mattutina, da qui il nome Morning Session.


Simone Caffi


http://www.malamusica.it/pippi-dimonte-overcrowded-duo-morning-session-recensione/


https://www.facebook.com/pages/Overcrowded-Duo/151063994939715?fref=ts


http://pippidimontetheovercrowdedduo.bandcamp.com/album/morning-session

martedì 4 novembre 2014

Nilza Costa Reviewed on TheWorldMusicReport


Nilza Costa is an extraordinary Afro-Brasilian musician. She has a riveting voice that—in the Western music realm would be considered contralto—is mesmerising because of its sensuous almost physical quality in which Ms. Costa does not so much as sing the words of her songs as licks them and then tosses them out with an almost beautiful contempt and so steeped in sardonicism and irony that they pierce and hurt the consciousness. In her album Revolution Rivoluzione Revolução she is strident in tone, yet her music echoes with an African regality and grandeur that informs the music of Brasil. Brasil is not unique in Latin America for being influenced by African music and dance, but memories are short and many Latin cultures, such as Argentina, are even in denial about the influence of Africa. Brasilian music (and dance) without the African inspiration is simply impossible. Brasilian atabaque—the ganza, marimba and cuica as well as the berimbau (the soul of capoeira is almost certain to have come from the musical bows of Southern Africa) all have African origins. Nilza Costa’s music also further glues Brasilian music to its African origins. Her sambas, a dance form derived from of semba, (again from Bantu Southern Africa) are subtle and like the shuffling of dancing feet in and among a circle of friends and tribal communities. Ms. Costa’s music also recalls the fetishist chants and dramatic dances like Congos, Congadas and Quilombos, the nasal twang in the Brazilian singing voice, some choreographic steps are also Afro-Brazilian musical manifestations.


Nilza Costa’s rich and eclectic sound is boundless. Although it echoes with the rhythms of Salvador de Bahia, where she was born, it pulses and beats with a heart that beats for Africa, this rich (African) heritage underpins the expressions of Candomblé, Capoeira, Samba, Maculelé and Cantigas de Roda. Her notes and phrases are wrought with a voice dense with the emotion that is born under a Bahian sky but harkening back to Africa. The lasting impression of her vocalastics is deeply integrated by the gravitas with which she brings to her source material—“Africa” and “Afoxé do Amor” spring immediately to mind—and stand out almost as improvisational as if they were created on the spot. Ms. Costa can be rustic and emotionally sweet too as in “Soberanía Popular” and she can also breathe fiery dialogues with the instrumentation as she does on “Blues de Yansa”. Her singing can also be almost uncharacteristically lithe as the lines seem to flow like bubbling brooks. And finally, without sacrificing power and speed, she mines the lyrics of her deeply Africanised and beautiful music with delicacy and precise elegance. In fact, it feels as if Ms. Costa ultimately liberates the music`s ebb and flow with grace and fortitude. And this is perhaps the most profoundly beautiful aspects of this heart-stopping record by someone who is unabashedly African in her approach to Latin American music. The record is utterly memorable.


Track List: Obanixa; Africa; Filhós do Vento; Soberanía Popular; Blues de Yansa; Pedra do Pedro; Afoxé do Amor; Ispiraçao Primeira; Calundu; My Troubles; Lettera della Terra.


Personnel: Nilza Costa: voice; Peppe Siracusa: electric guitar (4, 10,11); Giancarlo Bianchetti: cavaquinho (3, 7); Massimo Donno: acoustic guitar (4, 10); David Garatoni: acoustic bass, electric bass (11); Pippi di Monte: electric bass (11); Roberto Rossi: drums and percussion ( 1 – 10), Manuel D. Monteiro: drums (4, 10); Giovanni B. Maraschini: drums (8, 11); Christian Vistoli: percussion (4, 10); Daniel Cau: tenor saxophone and bassoon (5, 8); Carlo Atti: alto saxophone (10); Gianluca SIa: soprano saxophone (2, 4); Claudio Cadei: violin (4, 6); Carlotta Monti: background voice (2); Silvia Donati: background voice (5); Francesca Biancoli: background voice (10); Carime Annunziata: chorus (4); Alberto Irrera: chorus (7); Marco Benatti: sound effects and electronics; Stefano Artini: sound effects and electronics (11); Jorge Viera: electronics.


Label: SoundStudioLab | Release date: July 2014

- See more here!
- Listen Nilza Costa full Album here!
Written by Raul De Gama

lunedì 3 novembre 2014

Nilza Costa - BLUES DE YANSÃ LIVE@Teatro del Sale (Firenze)




Il 10 Luglio 2014 Nilza Costa si è esibita al Teatro del Sale di Firenze accompagnata da Federico Codicé (chitarra e voce) e Roberto Rossi (batteria e voce). 

In questo video, prodotto da Studio Soundlab di Bologna, è stato selezionato il brano Blues de Yansã, dall'album "Revolution, Rivoluzione, Revolução".

venerdì 31 ottobre 2014

Nilza Costa LIVE a Pescasseroli (AQ)


Lo scorso 17 agosto, la cantante brasiliana di musica afrojazz Nilza Costa, si è esibita in concerto a Pescasseroli (AQ) con l'accompagnamento di Federico Codicè (chitarra), Roberto Rossi (voce e batteria) e Pippi Dimonte (contrabbasso).
Il video è prodotto da Studio Soundlab di Bologna (IT).  

Recensione Nilza Costa su "A proposito di jazz"


E’ brasiliana di Salvador de Bahia, ma adesso vive e lavora a Bologna: stiamo parlando di Nilza Costa, una vocalist brasiliana che grazie ad una voce potente e personale, ha tutte le carte in regola per imporsi nel mondo del jazz.

In questo disco d’esordio la tematica è facilmente intuibile dallo stesso titolo: si tratta di canzoni di protesta in cui si mette l’accento sulle tematiche del terzo mondo e sui suoi rapporti con i Paesi industrializzati. Dal punto di vista musicale, l’ispirazione viene dall’Africa filtrata attraverso la particolare sensibilità di una brasiliana che ama il jazz. Ecco quindi echi tribali mescolarsi con il blues, con il samba, con il jazz. Insomma un miscuglio originale e gradevole che mette in particolare evidenza le doti della vocalist la quale canta con voce profonda in portoghese, yorubà (l’antica lingua degli schiavi africani) e italiano.

Ad accompagnarla un vasto organico variabile composto in prevalenza da strumenti a corda, con un pizzico di elettronica, in cui , dal punto di vista jazzistico, spicca il nome di Carlo Atti al sax alto presente purtroppo in un solo brano. Ed è proprio in una certa staticità e pesantezza dell’accompagnamento ritmico che si può trovare qualche punto debole dell’album: una maggiore fantasia sarebbe stata auspicabile. Tra i pezzi più significativi il brano d’apertura – “Obanixa” – un inno alla vita che pone in particolare evidenza la chitarra di Peppe Siracusa, ma soprattutto “Soberania Popular”, il pezzo di denuncia più forte con il sax soprano di Gianluca Sia che duetta magnificamente con il violino di Claudio Cadei e la chitarra di Massimo Donno, mentre fuori contesto ci è parso l’unico brano non firmato dalla Costa, vale a dire “Lettera della Terra”.

Scritto da Gerlando Gatto on 16 ottobre 2014. Postato in I nostri CD, Primo piano, Recensioni



venerdì 24 ottobre 2014

Pippi Dimonte & Overcrowded Duo su AnimaJazz

La puntata n° 625 di “ANIMAJAZZ” , ideata e condotta da BRUNO POLLACCI in onda GIOVEDI 2 Ottobre alle 20, su PUNTORADIO,anche in immediato podcast su http://animajazz.eu ed in streaming su www.puntoradio.fm si aprirà con il grande pianista e compositore italiano STEFANO BOLLANI che con Mark Turner, ts, Bill Frisell, g, Jesper Bodilsen, b, Morten Lund, d, ci proporrà una elegante composizione originale intitolata “Alobar e Kudra”tratta dal suo ultimo CD intitolato "Joy in Spite of Everything", pubblicato dalla “ECM”. Continueremo con la brava pianista e compositrice americana ANN REYNOLDS che insieme a alla sua band “Clave Gringa”, dal CD "Para Cuba Con Amor", ci farà ascoltare una sua interessante composizione originale intitolata "Fun-Que"Sarà poi il momento del grande contrabbassista e compositore GIOVANNI TOMMASO (nella 2a foto a sinistra) che con il suo straordinario “Consonanti Quartet” (Giovanni Tommaso, b, Mattia Cigalini, sax, Enrico Zanisi, p e Nicola Angelucci, d) dal nuovo CD "Conversation With My Soul", pubblicato da “Parco Della Musica Records”, ci farà ascoltare una sua composizione originale intitolata “Mr. Cao Tico”. Ci ascolteremo poi il valido gruppo PERIPHERAL VISION che ci farà ascoltare una particolare composizione originale intitolata “Backbone”, tratta dal CD Sheer Tyranny of Will”. Sarà poi la volta della sensibile cantante LAUREL MOORE che con la sua band ci proporrà una sua bella versione di "Always In My Heart”, tratta dall'EP "One Lady Jazz”. 
Chiuderemo quindi la serata con il bravo bassista e compositore PIPPI DIMONTE che con “THE OVERCROWED Duo” (Alessandro De Lorenzi, g e Nicola Benetti, d) ci proporrà una sua interessante composizione originale intitolata “Growind Down”, tratta dal CD “Morning Session”  prodotto da “Studio SoundLab”. 
Ricordiamo che "ANIMAJAZZ" si può ascoltare GIOVEDI in immediato podcast su http://animajazz.eu ed in streaming su www.puntoradio.fm e potrà essere effettuato il download della puntata, dall'area podcast del sito http://animajazz.eu.. Buon ascolto.

"ANIMAJAZZ"
in collaborazione con l'ACCADEMIA D'ARTE DI PISA, Pisa – http://accademiadartedipisa.jimdo.com.

Recensione Nilza Costa su Rebel Base

Nilza Costa is a Brazilian from Ondina near Salvador, Bahia, who'se been living in the Italian city of Bologna since 2006. In her music she reconciles jazz, soul, blues and reggae with influences from Brazilian samba, candomblé, cantigas de roda (children's songs) and maculelê, with Africa never being far away. For each track on 'Revolution, Rivoluzione, Revolução', Costa's debut effort, the Brazilian singer seems to have found the perfect balance between melody, voice and percussion, pulling her audience back and forth between a jazz club and a candomblé ceremony. Absolute                                                             discovery! 

                                                                                                          - Rebel Base

Recensione di Nilza Costa su Tropicalidad



Nilza Costa is een Braziliaanse uit Ondina bij Salvador da Bahia die in 2006 in het ItaliaanseBologna belandde. In haar muziek verzoent ze jazz, soul, blues en reggae met invloeden uit Braziliaanse samba, candomblé, cantigas de roda (kinderliedjes) en maculelê, waarbij Afrika nooit veraf is. Voor elke track op Revolution, Rivoluzione, Revolução, Costa's langspelerdebuut, lijkt de Braziliaanse zangeres het perfecte evenwicht gevonden te hebben tussen percussie, melodie en stem, waarbij de luisteraar steeds heen en weer geslingerd wordt tussen een jazzclub en een candomblé-ceremonie. Absolute ontdekking!

Tropicalidad

lunedì 20 ottobre 2014

Vétsera om set


The Vétsera are a duo of electronic music with influences from techno, house and break

beat, composed by Marco Benatti and Stefano Artini.


They alternate the production of original tracks with the activity of DJ.

This performance is recorded in Soundlab on 25 September.



Live: Nilza Costa world music, afro jazz. Bologna (IT)

16 November 2014

21:00 h 6 €



Nilza Costa präsentiert ihr Debüt-Album


“Revolution, Rivoluzione, Revolução”

Sie nimmt uns mit auf eine Reise zu den Ursprüngen der in Salvador, Bahia, geborenen Sängerin und erzählt von einem mystischen Brasilien. Nilzas “schwarze” Stimme lässt den Hörer eine Vergangenheit entdecken, verknüpft mit den Mythen und Traditionen eines Volkes, das durch die Musik den Weg zur Emanzipation fand.


Die musikalische Mischung des Albums aus World Music und Afro Jazz – den Wurzeln der afro-brasilianischen Nilza – mit Samba, Jazz, Reggae und Blues, entstand in Zusammenarbeit mit Künstlern aus der Region um das italienische Bologna:
Mit Gitarristen wie Giancarlo Bianchetti, Peppe Siracusa und Massimo Donno,
Perkussionisten wie Roberto Rossi und Cristian Vistoli,
am Altsaxophon Carlo Atti,
Geige spielt Claudio Cadei,
Davide Garattoni den Kontrabass,
Manuel Dimba Monteiro ist am Schlagzeug,
am Sopransaxophon Gianluca Sia,
Choristinnen sind Silvia Donati, Carlotta Monti e Francesca Biancoli


Bei Live-Auftritten besteht die Besetzung von Nilza Costa aus:
Roberto Rossi, Schlagzeug
Federico Codicé, Gitarre
Pippi Dimonte, Kontrabass



Rockit Recenzionen

http://www.rockit.it/nilzacosta



Jetzt lebt sie in Bologna, ist aber Brasilianerin, aus Salvador de Bahia, heißt Nilza Costa und arbeitet als Sängerin, was sie verdammt ernst nimmt, unterstützt durch eine wirklich sehr kraftvolle und gleichzeitig eindringliche Stimme.
"Revolution, Revolution, Revolução" ist ihr Debüt-Album, es ist unnötig zu sagen, worüber die Texte sprechen. Was am meisten auffällt, sind  Klänge und Rhythmen:

ein Musikkonzentrat was selbstverständlich von Afrika ausgeht und nach Bahia führt, dort zwischen dem eigenen Volk verweilt, bei seinen Geschichten, die oft den Geschmack von Elend, Wut und Hoffnung haben. Sehr gute World - Music, die ihre Stärken im ersten Stück findet, "Obanixa", ein Song mit einer überzeugenden Melodie, die gut afrikanische Klänge mit brasilianischen Rhythmen kombiniert und die ihre Stärke in der guten Gesangstechnik von Nilza hat; "Obanixa" ist eine Hymne auf das Leben, regenerativ und spirituell, gut von dem hervorragenden Gitarristen Federico Code unterstützt.

"Afrika" ist ein originales Afrobeatstück mit jazzigen Arrangements die manchmal hilfreich, manchmal etwas gezwungen, aber immer innerhalb eines Klangrahmens positioniert sind, und die in eine Lyrik und in eine mehr als interessante Musikalität fließen. "Soberania Popular" ist das markierteste Stück Sozialkritik auf dem Album, ein Patchanka Rebell innen mit Revolução, mit einem Alt-Saxophon, das wie aus einem Ensemble von Michael Nyman klingt, im Duett mit Violine und Gitarre, leicht und harmonisch, immer von Perkussionen unterstützt, die nie nur reine Zierde sind.


Neun Tracks für etwas mehr als 30 Minuten: das Gefühl, ein gutes musikalisches Produkt vor sich zu haben, wobei es sich um ein Debüt handelt, und eine Künstlerin, die ihren eigenen Gefühle (auch den politischen) mit Natürlichkeit und Leidenschaft freien Lauf lässt.

martedì 23 settembre 2014

FESTA DI INAUGURAZIONE @ Corte dei Miracoli (Siena) 27/09/14 - CONCERTO DI NILZA COSTA


Si svolgerà sabato 27 settembre la tradizionale Festa di inaugurazione che sancisce, ufficialmente, l'inizio del nuovo anno associativo della Corte dei Miracoli.
A partire dalle 17:30 nelle diverse sale della nostra struttura (via Roma, 56 - ex O.P. San Niccolò) sarà possibile assistere e partecipare alle lezioni di prova che terranno gli inseganti, presentando così i nuovi corsi attivi quest'anno. Alle ore 20:00 apertura del bar, con possibilità di bere un aperitivo o di degustare la cena a buffet. Contemporaneamente, in sala archivio, saranno esposte le foto del reportage "Diario do Brasil", di Francesco Ianniello, frutto di un lavoro durato sei mesi che vuole mettere in risalto il volto meno noto e turistico del grande Paese sudamericano.
A partire dalle 21:30, infine, il concerto della cantautrice brasiliana Nilza Costa che presenterà il suo disco di debutto, "Revolution, Rivoluzione, Revolução", un viaggio musicale che partendo dalle origini della cantante nata a Salvador di Bahia, ci parla di un Brasile mistico. La sua voce “nera” guida l'ascoltatore alla scoperta di un passato legato ai miti e alle tradizioni di un popolo che, attraverso la musica, ha trovato la strada dell’emancipazione. Nilza si fa interprete di questa tensione, trasformandola in una metafora che coinvolge tutti gli esseri umani e trova nella rivoluzione la giusta risposta. Un disco di pura World Music e Afro Jazz in cui le radici afrobrasiliane di Nilza, contaminate con il samba, il jazz, il reggae e il blues, rievocano luci e ombre della giungla. Per le esibizioni live, Nilza Costa si avvale della partecipazione di Leo Pestoduro (batteria), Federico Codicé (chitarra) e Pippi Dimonte (contrabbasso).
 
INGRESSO LIBERO


martedì 9 settembre 2014

Recensione di Morning Session di Pippi Dimonte & The Overcrowded Duo su 4arts.it



Tra Funky e Blues, mantenendo vivo il volto umano del Sound metropolitano, il Trio leviga gli spazi più istintivi dell’incontro fra il Rock di matrice americana e le tensioni House nelle quali rendere la propria immaginazione nel modo più naturale e diretto. Il Duo Overcrowded funziona benissimo con l’apporto del chitarrista Alessandro De Lorenzi; i sette brani sono scanditi secondo una ricerca strumentale attenta e al di fuori dei turbini enfatici di un genere sempre in bilico fra Easy Listening e Nu Jazz.
Emblematico il tal senso  l’incipit  corposo, brumoso e remoto di “Mama’s Walk”, fra Slap della Quattro Corde ed un’ improvvisazione jazzy della chitarra che rimanda all’ Eco seducente della “Metro Music” di Martha and the Muffins .

L’approccio musicale è libero da sofisticazioni, il ritmo incalzante è autentico e destinato anche a movimenti più acidi, tra lo stilismo dei Funkadelic e dei Parliament, in quel Suono “della giungla e della strada” che il Basso di Pippi Dimonte condivide con Larry Graham (Sly Stone) e con il tagliente sincopato di Stanley Clarke e del maestro George Clinton. Ciò non impedisce di accedere a sonorità astratte ed introverse (“Coffee Break” e “White Room”) o ad echi d’avanguardia dal senso crepuscolare (“Groovin’ Down”), a memorie mediate dall’Elettronica di Robert Fripp e dalla sua sperimentazione atonale (“Woooood 1”) o dal vibrante lirismo di George Duke (“Woooood 2”).
Registrato nello spazio d’una mattina (da cui il titolo) la Session mostra tutto l’impulso del Live in Studio e del clima da First Take. Nel segno, appunto, della libertà e della spontaneità del Groove.


http://www.4arts.it/2014/09/08/pippi-dimonte-tutta-liberta-groove/





Recensione di "Trafficanti di Musiche d'Amor" dei Metissound, su romainjazz.it




Intelligenti e creativi al di fuori di ogni cerchio vizioso e da ogni diatriba ideologica, i “Trafficanti” sudisti  ad un consapevole atteggiamento popolare, uniscono una soggettività densa di diretta esperienza dell’oggetto storico che, da secoli, narra di un’unità che non può esser scissa né, a quanto pare, realizzata.
Ciò che è dentro di loro e ciò che fuori di loro è trasformato nella coscienza di un fenomeno sonoro internazionalista, che unisce ritmi e tribalismi erroneamente ritenuti distanti e, a varie riprese, letti in movimenti e filosofie tenute solo come esoteriche o alternative.
Metissound, potremmo dire, è uno sviluppo sostenibile, è un incremento di un Habitat chimico e fisico  non controllato da un particolare tecnologico di Culture economiche che danneggiano l’ambiente musicale; è un progresso sociale “meticcio” che rispetta l’Ambiente e narra novità  gaie e amare, eclettiche soundtracks d’innovazioni stilistiche che intendono sperimentare e proporre deviazioni da discordi artistici consolidati e fin troppo stilizzati.
Ska, Calipso, Reggae e Ragamuffin avvolgono spericolate introspezioni in vernacolo calabrese e climax nordafricano, come nella Sostanza di “Rubbish in my Town”: “ Come mi duole non sai come mi duole /  per tutta la merda nel letto delle scuole…Lassati stare a terra nostra”.
Questi amici “Briganti” leggono la “malapolitica” nelle facce di quelli che “campano in eterno e non han rimpianti / si riuniscono e decidono come imbottirsi di diamanti / e noi paghiam le guerre e siamo sempre più vacanti”.
Qualcosa di più attuale e di più vero?
Fabrizio Ciccarelli

http://www.romainjazz.it/recensioni/1588-metissound-trafficanti-di-musiche-e-damor

mercoledì 13 agosto 2014

Nilza Costa review

Nilza Costa 
from
The Equal Ground

We have reviewed a lot of albums here at The Equal Ground but I'm pretty sure we haven't covered a tribal Afro-South American sound that combines jazz, samba and blues the way Nilza Costa does on her recent release entitled Revolution Rivoluzione Revolução. Sometimes on an album the instruments will support the vocals and with such a powerful voice as Costa you might assume that would be the case here but it isn't. You could remove her vocals entirely and you would still be left with a percussively heavy, instrumentally rich album that you would have no problem enjoying. The fact that her vocals and the music seem equally as important to the overall sound makes the listening experience almost overwhelming in a good way. 

One of the best examples of this is “Soberania Popular,” which has such a wonderful spectrum of sounds that it’s hard to know what to concentrate on. The guitar sounds cool but so does that fiddle but wait that percussion is incredibly good. The song is festive, really festive. It makes you want to celebrate whether you have anything to be happy about or not. “Africa” has a little bit of funk and a lot of soul while “Blues de Yansa” displays the excellent technical mastery by the musicians. 


Those strings on “Pedra do Pedro” are golden but it also has an exceptional vocal performance by Costa as well. The instruments coalesce and again display the intricate skill by the musicians. I especially am biased towards songs with a lot of percussion and “Afoxe do Amor” brings it hard. On top of the insane rhythms is a flamenco guitar that delicately balances upon a walking bass line.

I may not have understood a single word of Revolution Rivoluzione Revolução but I didn't need to. This is music that has so much unbridled energy it really feels like a living thing. Its energy will grab you and won't let go until its final note. This is hands down a great album that is dynamic and full of life. 

lunedì 14 luglio 2014

Recensione del disco di Nilza Costa "Revolution, Rivoluzione, Revoluçao"

Recensione di Paolo Giannelli su Musicalnews

Nilza Costa: da Salvador de Bahia all'Emilia un cuore musicale con dentro l'Africa. Ha recentemente ultimato i lavori sul suo primo album Revolution, Rivoluzione, Revoluçao, prodotto da FonoFabrique, destinato a diffondere il suo nome.
Nilza Costa un cuore musicale con dentro l'Africa che parte da Salvador de Bahia (dove è nata e cresciuta) fino alla nostra Italia (l'Emilia terra di tradizioni musicali importanti) dove ha trovato terreno fertile e collaborazioni importanti (Roy Paci) in modo da far confluire nel suo primo lavoro tutte le sue esperienze e il calore Afro-brasiliano che la contraddistinguono.
In questa sua prima fatica fatta di repertorio originale si è immersi, all'ascolto, in una miscela di tradizione africana, anche portoghese, di echi Jazz/Blues e Reggae dovuti all'interazione degli ottimi musicisti che l'accompagnano e dalla sua profonda e scura voce. Come ogni disco deve essere "digerito" con vari ascolti per apprezzarne il gusto....testi impegnati cantati in Portoghese, Yorubà (l'antica lingua degli schiavi africani) e Italiano, ma soprattutto dalla sua voce profonda, scura e potente....
Ritornare ad ascoltare musica che ci riporta alla dimensione naturale delle nostre origini non può fare che bene alla nostra creatività mentale nonché al nostro spirito. La produzione del disco è FonoFabrique/Studio SoundLab (Bologna): il 10 luglio, Nilza Costa sarà in concerto al Teatro del Sale di Firenze....

"Morning Session" di Pippi Dimonte and Overcrowded Duo

Recensione di Marco Salvador apparsa su Rockit

Sessioni mattutine di jazz: un ottimo antiossidante naturale per ingannare i segni del tempo che passa e una miracolosa medicina per ricordare al mondo che, nell'epoca dei computer, la "vecchia" musica si fa ancora.
"Morning Session" di Pippi Dimonte and Ovecrowded Duo è un album che sa di tradizione, che al beat elettronico o agli sperimentalismi preferisce il sempreterno dialogo diretto e improvvisato tra strumenti.
Linee di basso ora funk e trascinanti ora tiepide e malinconiche, chitarra a tratti nascosta e sussurrata a tratti più esplosiva e sofisticata, batteria a contenere e dirigere il tutto, in un connubio tra intimità e goliardia.
Molto suggestivi gli ultimi due pezzi: "Wooood #1", con la sua batteria frenetica e l'aggiunta del sax di Marco Vecchio, e la finale "Wooood #2", con il basso di Dimonte a farla da padrone in un susseguirsi di note intense e toccanti (forse il pezzo più riuscito dell'intero lavoro, seppure in un certo senso il più diverso dall'impostazione principale dell'album).
Un buon primo lavoro per i ragazzi emiliani, non c'è che dire. Nulla di nuovo, sia chiaro: tradizione jazz, tradizione funk e shakerare bene il tutto. Però è un cocktail che si manda giù volentieri.

Cliccando qui, potrete ascoltare ed acquistare l'album della band.


venerdì 9 maggio 2014

Cineforum: HOTEL ROOM SERVICE


Il cineforum avrà inizio con la proiezione del corto Hotel Chevalier di Wes Anderson, regista osannato per le sue storie agrodolci, dal tono fiabesco. La simmetria, l'attenzione nella scelta del giusto tono di colore e dei brani musicali -in perfetta armonia con i movimenti e gli stati d'animo dei protagonisti- caratterizzano anche questo suo lavoro, che può essere considerato come il prologo de Il treno per il Darjeeling, lungometraggio in cui ritroviamo lo stesso personaggio maschile, interpretato da Jason Schwartzman.
A seguire, Four Rooms, film del 1995, firmato da quattro registi con il gusto per il pulp: Anders, Rockwell, Rodríguez e Tarantino. A unire gli episodi, la figura ondeggiante di un fattorino inesperto (Tim Roth). Mentre in Hotel Chevalier il servizio in camera rispecchia i canoni di cura ed eleganza tipici dei migliori alberghi, in Four Rooms esso mette in moto un processo di esasperazione tragicomico sempre più marcato, che porta il fattorino a compiere gesti inconsulti e a nutrire un sentimento di vendetta nei confronti dei clienti del Mon Signor.

Preparatevi a un'immersione in riti propiziatori, autocitazionismo, metacinema e a un Antonio Banderas senza il pallino per i Tarallucci.

mercoledì 30 aprile 2014

TANDEM - INTERVISTA A CONSTANTIN MALMARE'

Dall'8 maggio al 22, l'open space dell' Associazione culturale StudioSoundlab ospiterà "TANDEM" una mostra personale di Constantin Malmarè. Originario di Costanta (Romania), studia Fine Arts alla Coventry University. Per questo semestre Constantin frequenta l'Accademia di Belle Arti per l'erasmus e dall'esperienza Bolognese è nata l'esigenza di creare una mostra nuova e del tutto originale.
Lo staff del SoundLab lo ha incontrato (in basso la versione originale in inglese).


Parlami di te.

Sono indisciplinato. Ho provato ad avere disciplina ma non ne ho. Sono disciplinato solo quando lavoro. Mi deprimo parecchio se non lo faccio anche solo per un giorno, per cui devo completare qualcosa, non importa cosa ma devo fare qualcosa ed averla pronta e finita per dare un senso alla giornata. Mi piace lasciare tracce di me perchè non mi piace la mia presenza (ride). Scherzo. Credo che in fondo, si cerca sempre di lasciare delle tracce perché si è insoddisfatti di noi stessi.


Qual è stata la prima volta che ti sei avvicinato all’arte?

Sono sempre stato creativo. Ricordo quando da bambino disegnavo linee per i treni, poi li costruivo e mettevo spago ovunque nella mia stanza, giocavo con queste cose. Insomma ero molto costruttivo da bambino. Smontavo e rimontavo giocattoli in modo da trasformarli in figure alla frankenstein (ride). Ho cominciato a fare delle caricature quando ero alle elementari. Io e un mio compagno durante le lezioni di inglese venivamo sempre mandati in fondo alla classe dalla maestra, passavamo la lezione a disegnare ed alla fine lei non badava ai nostri compiti ma ci dava i voti in base a come disegnavamo (ride). Credo di aver cominciato a prendere sul serio l’arte circa quattro anni fa, prima di allora non ci pensavo seriamente.


C’è un tipo di forma artistica che ti rispecchia?

E’ strano perchè facevo parte di scene diverse, avevo una scena giocosa; poi avevo una scena di caricature; avevo una scena più “sociale” direi alle elementari; poi avevo una scena di graffiti alle superiori, magari per farmi figo; e poi appena finite le superiori ho cominciato a fare arte seriamente, sono un po come le fasi della personalità.


Vorrei sapere di questa mostra, TANDEM. Com’è nato il concetto?

Praticamente è una presentazione di lavori fatti qui a Bologna. La differenza principale con i lavori vecchi e le mostre passate è che ora ho cominciato a lavorare con dei modelli. Il nome Tandem: mi immagino una specie di sostegno tra persone ed artisti e magari anche in esposizioni future. Per quel che riguarda il lavoro in se, sono lavori differenti, ci sono tre serie che non hanno alcuna relazione tra di loro, l’unico rapporto è il mio stile e la mia genialità (ride). Bisogna vedere per comprendere; io devo vedermelo davanti per capire il funzionamento.


La mostra ha un tema principale o è semplicemente la linea l’elemento comune? 

Credo sia la linea a tenere tutto insieme, ma allo stesso tempo vi sono alcune serie in cui la linea scompare per lasciare spazio al colore o al collage... ci sono molti temi che unificano la mostra ma vanno cercati, o si possono inventare, o si possono trovare delle coincidenze che diventano anche temi se qualcuno ci si ossessiona e le racconta a tutti. La mia ossessione è la linea, ed essendo un artista, un’ossessione come la linea fa sorgere molte domande come, ad esempio: in che direzione dovrei andare? Dovrei fare illustrazione? Dovrei fare lavori astratti? Dovrei essere surrealista? Dovrei essere espressivo? Dovrei essere pazzo (ride)? Si arriva a questo, ed è qualcosa che affronto in tutti i lavori che mostrerò. Comincio dalla pazzia fino ad arrivare all precisione radicale e lascio che i due estremi mi tirino in direzioni opposte in modo da creare un contrasto che possa far capire ciò che faccio.


Quanto ed in che modo è importante l'opinione del pubblico?

Non molto importante. Solitamente mi viene difficile relazionarmi con le idee del pubblico, nel senso che la mia arte è altamente interpretativa per cui potrebbe non piacermi l’interpetazione di qualcuno e potrei voler sopprimere le loro idee per coprirle con le mie. Ma questo non è bello, quindi non dico niente e lascio che la gente usi la propria immaginazione come vuole. E’ una questione che ha grande importanza in ciò che faccio, non particolarmente in questo momento, ma in futuro me ne voglio occupare in modo più approfondito, voglio controllare le persone (ride). Ricordo una mia mostra in cui ho usato del rumore bianco, si possono controllare le menti con il rumore bianco. Lo usano le grandi aziende per tenere i dipendenti concentrati sul lavoro e nelle scuole per bambini con ADHD. Anche io controllavo le persone per farle concentrare maggiormente sulla mia arte: “sono Dio, guardatemi!” (ride)


Ci saranno delle proiezioni anche in TANDEM?

Si, ma questa volta non sto cercando di controllare le persone, lo faccio solo per vanità (ride). Sarà la prima volta che proietterò qualcosa ad una mostra, non ho mai usato quest’idea prima d’ora, l’ho mostrata a diverse persone proponendola come idea, ma non l’ho mai inserita come lavoro finito in un’esposizione.


Perchè la gente dovrebbe venire a vedere la tua mostra?

Perchè è insolita, non si è mai vista una cosa simile. Questo è quanto. Penso di essere grandioso (ride). Non nel senso che credo di essere grandioso perchè sono grandioso, credo di essere grandioso perchè se un’altra persona facesse quello che faccio io, sarei gelosissimo. So che mi piace qualcuno quando sono geloso. Solitamente, quando penso ai miei lavori vecchi e li guardo, sono geloso perchè so di non poter riprodurre un’opera d’arte con tanta grandezza (ride). Mi dispiace ma è così, trovo che certa cose siano estremamente difficili da riprodurre, non che io voglia imitare me stesso, ma mi viene sempre più difficile essere creativo, più creativo rispetto al passato.


Parlami di TANDEM 2.

Tandem 2 potrebbe essere l’esposizione dei lavori di dei miei amici come Zivile e Calin. In pratica è un gruppo. Ed anche il pubblico fa gruppo con noi perché da una spinta per portare avanti la cosa. Mi piace un sacco l’idea del tandem; si va sempre solo avanti e avanti.Sei qui a Bologna fino a Giugno, cosa farai dopo?Quest’estate lavorerò per potermi pagare l’ultimo anno di studi. Ho anche una collaborazione in corso con dei ragazzi di Birmingham (Regno Unito). Al momento sto facendo molti lavori pubblicitari, come ad esempio locandine e poster per eventi, ed hanno riscosso un discreto successo ad esser sinceri; ne ho visti alcuni su Resident Advisor e Vice Magazine.


                             
                 
             Untitled , 2014
                 Acrylic, ink, plastic.
               chalk and wood on paper
                  1.5/1 m
Untitled (yet) , 2014
  Chalk, various inks, wood and pencil on paper
 90/75 cm
          

                          
    
Cage , 2014
Chalk, wax, wood and pencil on paper  
variable dimensions       


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Tell me about you?
I don’t have any discipline. I try to have discipline, but I don’t have any. The only time I have discipline is when I work.  I get really depressed if I do not work for a day, so I have to complete something, it doesn’t matter what but I have to do something to make my day, and have something there done. I like to leave things behind because I don’t like my presence. (laughs) I’m joking. I guess in the end it gets to: you’re not satisfied with yourself and you want to leave something behind.
When did you approach art for the first time?
I was always creative. I remember drawing lines for trains and stuff like that in my room and then building the trains and putting string all over my room and playing with that, so I was building a lot of things when I was young. Deconstructing and rebuilding toys to make frankensteinish figures (laughs). So yes, I was always creative. But I started doing art in the form of caricature when I was in primary school. It was me and another student and I remember during English lessons the teacher would always send us to the back of the class, we’d just be drawing and at the end of the lesson she would give us grades for our drawings and not for English basically (laughs). I guess I started to be serious about art about four years ago, before then I wasn’t really thinking seriously about it.
Is there an artistic form that best reflects your work?
It’s weird because I had different scenes, so I had a playful scene; then I had a caricature scene; I had a more “social” one, I guess, in primary school; then I had a graffiti scene in high school, I guess trying to be cool; and then just when I finished high school I started to do art seriously, it’s a bit like the stages of personality.
I would like to know about this exhibition here called Tandem, where did the idea and concept come from?
Basically it’s showcasing work that I’ve done Bologna. The main difference with earlier works and exhibitions is that now I’ve started to work with models. The name Tandem: I’m imagining a kind of support between people and artists and maybe also in further exhibitions. As for the work in itself, they are different works, there are three series, I think, which don’t have any relation between them, the only relation is my style and (laughing) the genius of it. You’ll have to see it to understand; I have to see it in front of me to see how it works.
Does the exhibition have a main theme or is it the lines that keep the whole exhibition together?
I think it is the line that holds everything together, but at the same time there are some series in which the line disappears and it leaves space for colour or for collage...there are many themes that unify the exhibition but you have to search for them, or you can invent them, or you can find coincidences which also become theme if somebody gets obsessed about them and tells everybody in the exhibition. My obsession is line, and being an artist, having an obsession like line draws a lot of questions like, for example: where should I go? Should I do illustration? Should I do abstraction? Should I be surrealist? Should I be expressive? Should I be crazy (laughs)? It gets to that, and I do that in all the works I’ll be showing. I’ll start from madness, then I’ll go to being really precise, and I stretch between these two, only to make a contrast to make you understand what I actually do.
How much and in what ways is the audience important to you?
Not that important, I usually find it hard to relate to the audience’s ideas, in the sense that my art is highly interpretative so I might not like one interpretation and I might want to suppress their ideas and cover them with my own. But that’s not cool, so I don’t say anything and leave people to use their imagination as they wish. This is a big issue in my work, not particularly at this time, but in the future I want to deal with it, I want to control people (laughs). I remember I did an exhibition in which I was using white noise, and, I don’t know if you know but you can actually control minds with white noise. They use white noise in big companies to keep people concentrated on work; they use white noise in schools with children with ADHD. So I was actually controlling people to make them pay great attention to my art: “I am God, look at me!” (Laughs)
Are you going to project something in this exhibition?
Yes, but I’m not trying to control people this time, I’m just being flamboyant (laughs). It will actually be the first time I project something in an exhibition, I haven’t used this idea yet, I’ve shown it to a lot of people proposing it as an idea, but I’ve never shown it in an exhibition as final work.
Why do you think people should come here to see the exhibition?
Because it’s peculiar, they’ve never seen something like it. That’s it. I think I’m great (laughs). Not in the sense that I think I’m great because I’m great, I think I’m great because if somebody else did what I do I’d be really envious. I know I like somebody because I’m jealous. Usually, when think about my earlier works and when I look at them I’m envious because I know I cannot redo an artwork with such greatness (laughs). I’m sorry but it is like that, I find some things really hard to redo, it’s not that I want to imitate myself it’s just that I find it harder and harder to be creative, more creative than before.
What about Tandem 2?

I was thinking Tandem 2 could be the works of some of my friends like Zivile and Calin they also have some works to show. It’s a group basically. And even the public is a group with us because it’s pushing the thing forward; it’s making the future happen. I like this thing, the tandem idea; you’re just going forward and forward.
You’re here in Bologna until June, what are you going to do next?
I’m going to work during the summer to pay for my final year. I’m also working with some guys from Birmingham (UK). I’m doing a lot of commercial work right now, like posters for events, which have success to be honest; I saw some of them on Resident Advisor and Vice Magazine.