martedì 23 settembre 2014

FESTA DI INAUGURAZIONE @ Corte dei Miracoli (Siena) 27/09/14 - CONCERTO DI NILZA COSTA


Si svolgerà sabato 27 settembre la tradizionale Festa di inaugurazione che sancisce, ufficialmente, l'inizio del nuovo anno associativo della Corte dei Miracoli.
A partire dalle 17:30 nelle diverse sale della nostra struttura (via Roma, 56 - ex O.P. San Niccolò) sarà possibile assistere e partecipare alle lezioni di prova che terranno gli inseganti, presentando così i nuovi corsi attivi quest'anno. Alle ore 20:00 apertura del bar, con possibilità di bere un aperitivo o di degustare la cena a buffet. Contemporaneamente, in sala archivio, saranno esposte le foto del reportage "Diario do Brasil", di Francesco Ianniello, frutto di un lavoro durato sei mesi che vuole mettere in risalto il volto meno noto e turistico del grande Paese sudamericano.
A partire dalle 21:30, infine, il concerto della cantautrice brasiliana Nilza Costa che presenterà il suo disco di debutto, "Revolution, Rivoluzione, Revolução", un viaggio musicale che partendo dalle origini della cantante nata a Salvador di Bahia, ci parla di un Brasile mistico. La sua voce “nera” guida l'ascoltatore alla scoperta di un passato legato ai miti e alle tradizioni di un popolo che, attraverso la musica, ha trovato la strada dell’emancipazione. Nilza si fa interprete di questa tensione, trasformandola in una metafora che coinvolge tutti gli esseri umani e trova nella rivoluzione la giusta risposta. Un disco di pura World Music e Afro Jazz in cui le radici afrobrasiliane di Nilza, contaminate con il samba, il jazz, il reggae e il blues, rievocano luci e ombre della giungla. Per le esibizioni live, Nilza Costa si avvale della partecipazione di Leo Pestoduro (batteria), Federico Codicé (chitarra) e Pippi Dimonte (contrabbasso).
 
INGRESSO LIBERO


martedì 9 settembre 2014

Recensione di Morning Session di Pippi Dimonte & The Overcrowded Duo su 4arts.it



Tra Funky e Blues, mantenendo vivo il volto umano del Sound metropolitano, il Trio leviga gli spazi più istintivi dell’incontro fra il Rock di matrice americana e le tensioni House nelle quali rendere la propria immaginazione nel modo più naturale e diretto. Il Duo Overcrowded funziona benissimo con l’apporto del chitarrista Alessandro De Lorenzi; i sette brani sono scanditi secondo una ricerca strumentale attenta e al di fuori dei turbini enfatici di un genere sempre in bilico fra Easy Listening e Nu Jazz.
Emblematico il tal senso  l’incipit  corposo, brumoso e remoto di “Mama’s Walk”, fra Slap della Quattro Corde ed un’ improvvisazione jazzy della chitarra che rimanda all’ Eco seducente della “Metro Music” di Martha and the Muffins .

L’approccio musicale è libero da sofisticazioni, il ritmo incalzante è autentico e destinato anche a movimenti più acidi, tra lo stilismo dei Funkadelic e dei Parliament, in quel Suono “della giungla e della strada” che il Basso di Pippi Dimonte condivide con Larry Graham (Sly Stone) e con il tagliente sincopato di Stanley Clarke e del maestro George Clinton. Ciò non impedisce di accedere a sonorità astratte ed introverse (“Coffee Break” e “White Room”) o ad echi d’avanguardia dal senso crepuscolare (“Groovin’ Down”), a memorie mediate dall’Elettronica di Robert Fripp e dalla sua sperimentazione atonale (“Woooood 1”) o dal vibrante lirismo di George Duke (“Woooood 2”).
Registrato nello spazio d’una mattina (da cui il titolo) la Session mostra tutto l’impulso del Live in Studio e del clima da First Take. Nel segno, appunto, della libertà e della spontaneità del Groove.


http://www.4arts.it/2014/09/08/pippi-dimonte-tutta-liberta-groove/





Recensione di "Trafficanti di Musiche d'Amor" dei Metissound, su romainjazz.it




Intelligenti e creativi al di fuori di ogni cerchio vizioso e da ogni diatriba ideologica, i “Trafficanti” sudisti  ad un consapevole atteggiamento popolare, uniscono una soggettività densa di diretta esperienza dell’oggetto storico che, da secoli, narra di un’unità che non può esser scissa né, a quanto pare, realizzata.
Ciò che è dentro di loro e ciò che fuori di loro è trasformato nella coscienza di un fenomeno sonoro internazionalista, che unisce ritmi e tribalismi erroneamente ritenuti distanti e, a varie riprese, letti in movimenti e filosofie tenute solo come esoteriche o alternative.
Metissound, potremmo dire, è uno sviluppo sostenibile, è un incremento di un Habitat chimico e fisico  non controllato da un particolare tecnologico di Culture economiche che danneggiano l’ambiente musicale; è un progresso sociale “meticcio” che rispetta l’Ambiente e narra novità  gaie e amare, eclettiche soundtracks d’innovazioni stilistiche che intendono sperimentare e proporre deviazioni da discordi artistici consolidati e fin troppo stilizzati.
Ska, Calipso, Reggae e Ragamuffin avvolgono spericolate introspezioni in vernacolo calabrese e climax nordafricano, come nella Sostanza di “Rubbish in my Town”: “ Come mi duole non sai come mi duole /  per tutta la merda nel letto delle scuole…Lassati stare a terra nostra”.
Questi amici “Briganti” leggono la “malapolitica” nelle facce di quelli che “campano in eterno e non han rimpianti / si riuniscono e decidono come imbottirsi di diamanti / e noi paghiam le guerre e siamo sempre più vacanti”.
Qualcosa di più attuale e di più vero?
Fabrizio Ciccarelli

http://www.romainjazz.it/recensioni/1588-metissound-trafficanti-di-musiche-e-damor